venerdì 24 ottobre 2008

POESIA - LA SCELTA


LA SCELTA

Le spalle al sole,
la strada davanti.
Inutilmente rimugini sulla scelta.
Libero.
Libero di scegliere.
Troppo libero di scegliere.
Attrazioni, illusioni,
allungano i loro tentacoli
per trascinarti nel fango della nullità;
intrappolano, strangolano il tuo io,
affogandolo in falsi valori
e vuote nullità.
Liberati,
prendi il timone e scegli.
Realizzati, urlano
i tuoi sogni,
i tuoi obbiettivi,
i tuoi desideri.
E tu sei lì,
lacerato dai dubbi e dai perchè.
Vuoi lanciarti e non vuoi lanciarti.
Scegli.


Bodio Lomnago, 24 ottobre 2008.



Buonasera a tutti!
Rieccomi su questa paginetta di web strappata all'infinito, per proporvi nuove idee, opinioni ed esperienze.
Oggi voglio essere personale e condividere con voi una delle mie tante giornate, ma questa è particolare per un motivo preciso: è un giorno di scelte. Non scelte, ma una scelta difficile, impegnativa e proiettata sul futuro. Spero che mi comprendiate e che almeno virtualmente mi diate una pacca sulla spalla pensando a tutte le volte che è capitato a voi.

Giorno di lavoro normale o quasi: alzata alle 8.15, colazione, preparazione e via la lavoro per le 10.00. Oggi è giorno di turno del pomeriggio. Il penultimo venerdì in questa piccola azienda farmaceutica da 20 dipendenti. L'ultimo giorno della settimana lavorativa, anticamera al weekend di impegni e riposo.
Sono tranquillo: mi è stato dato l'annuncio due giorni fa dal capo che non mi sarà rinnovato il contratto, e che da inizio di novembre sarò a casa disoccupato. Nella mia mente ho già steso un progetto ambizioso e spericolato, audace e folle: giornate di scrittura e creazione, per arrivare all'anno prossimo con in mano il primo romanzo da proporre ad una casa editrice. Sono deciso a lanciarmi, ad osare e provare a prendermi quel pezzetto di soddisfazione che tutti cerchiamo e desideriamo per noi. Programma delle settimane: musica, tranquillità, il pc e tutte le idee che ho consegnato alla carta di svariati fogli in questi giorni.

Poi arriva il terremoto. Un Big One che scuote alle fondamenta la mia sicurezza e determinazione.
"La situazione si è evoluta", dice il capo.
"Vogliamo proporti un contratto da un anno con noi, che con il prossimo rinnovo potrebbe essere a tempo indeterminato", dice il direttore tecnico.
Vuoto.
Un buco all'altezza dell'ultima costola, come quando sei in funivia e la carrucola passa il pilone di sostegno. Due secondi di assenza di gravità. Il diaframma si blocca, l'aria stagna nei polmoni e la mente di svuota di pensieri per poi congestionarsi di caos e folli equazioni.
Dov'è la determinazione di prima, la decisione di prima?
Certo che ci vuol poco per ditruggere la volontà di un uomo...

Ora siamo al bivio: sicurezza contro realizzazione.

Quale strada prendere?

1) Entrare in ditta, avere la sicurezza relativa di uno stipendio a fine mese, rinunciare ai sogni e ai tuoi valori per essere un nessuno con delle vaghe certezze. Imbrigliare le tue passioni, la tua volontà e la tua determinazione per ottenere un traballante sostegno alla tua vita da mediano.

2 ) Lanciarsi, osare, provare ad allungarsi e cercare di afferrare quel sogno che ti sfuggiva, quel tuo obbiettivo che senza certezze ti darebbe una soddisfazione grandiosa, al di là del risultato. Provare a fare il salto, a passare di livello, cercare di uscire da una mediocrità per far vedere al mondo che sei qualcuno, che sei un uomo e che sei quello che sei, senza maschere e senza vanti. Prendere il falco dentro di te e fargli prendere il volo...

Proprio a me. In queste giornate malate di autunno, sotto le coperte delle nuvole grigie dove un sole pallido cerca di scaldarsi, a me tocca decidere. E in questi frangenti ti rendi conto di essere solo, su un sentiero che si biforca in una landa desolata.
Scrivi due righe, cerchi la bussola che avevi infilato in tasca e mannaggia, se non la trovi. Cerchi un orizzonte, qualcuno che ti possa aiutare e non risponde nessuno perchè non hai il cellulare e non hai niente. Sei un verme davanti al suo bivio.
Poi senti una mano che ti batte sulla spalla, che ti invita a scegliere. Ti volti e non c'è nessuno. Pensi che in fondo non importa se rinunci alle tue sicurezze, che forse vale la pena provare a prendere quell'obbiettivo che da tanto aneli di raggiungere anche se non hai le certezze di una mappa e di una bussola. Forse vale la pena di tentare, di lasciare il tuo segno sulla sabbia della storia di questo schifo di mondo, forse è il momento di tirare fuori il coraggio e prendere la palla al cannoniere e fare tu goal.
Così allunghi un passo e sei già più vicino al bivio.
Forse è il momento di provarci, che il tempo scorre e non ti è data una seconda opportunità, non puoi tornare indietro. Hai vent'anni e non ti basterà il resto della vita per realizzare quel sogno che vedi svolazzare davanti a te. Forse è il momento...

Siamo qui, davanti al bivio.
Vi dirò quale strada avrò scelto quando sarò già sulla via. E non mi volterò indietro, perchè il passato è passato e il rimpianto stempera la felicità in toni di grigio.



Nessun commento: