lunedì 26 agosto 2013

L'UOMO DI PORCELLANA

E' difficile da trovare.
Non lo incontri per strada.
O forse sì.
Perchè è un uomo strano, l'Uomo di Porcellana.
Apparentemente non è diverso dagli altri, ma è il materiale di cui è fatto che cambia la sua natura.
L'Uomo di Porcellana è solo e solitario.
Non parla molto con gli altri, non si siede con gli altri, non beve con gli altri.
Ha casa in un angolo del mondo, una casa con pareti spesse e luce artificiale per difenderlo dal sole e dalle persone.
E' un uomo strano, l'Uomo di Porcellana.
Fuori dalla sua pelle è un uomo triste che cammina lungo le strade del mondo, lavora e si trascina nei giorni dell'esistenza, ma non è un uomo come gli altri.
L'Uomo di Porcellana osserva con quei suoi occhi lucidi sospesi a metà fra follia e lacrime.
Osserva e registra, osserva ed analizza.
Osserva e alza le sue mura.

Perchè l'Uomo di Porcellana è fragile.
L'Uomo di Porcellana si spezza facilmente.
A volte, persino una carezza può incrinare il suo cuore.
La porcellana è dura, liscia, lucida, bella da vedere se smaltata e dipinta.
Ma è fragile.
L'Uomo di Porcellana è fragile come un ramo secco, una foglia caduta, un piattino di porcellana.
Lo vedi spesso seduto in un angolo, chiuso fra le sue sue braccia per difendersi dalle punture del mondo.
E guarda.
Guarda il mondo impazzire.
Guarda le persone cozzare le une contro le altre, correre lungo le strade in cerca di qualcosa che le faccia correre ancora di più. Le guarda svuotare di parole e significati i loro momenti, rimpinzandosi di vuoti che eruttano e ruttano vacuità.

Anche l'Uomo di Porcellana è vuoto.
Se vai oltre la pelle finta che lo veste, se scavi fino alla sua vera pelle, troverai una barriera lucida e dura solcata dalle crepe. Ogni crepa, ogni segno è una carezza o uno schiaffo, un insulto o un'offesa, un bacio o un abbraccio.
Sotto quella pelle così martoriata devi sperare di trovare ancora qualcosa di caldo.
Perchè il vuoto è freddo.
La porcellana è fredda.
C'è il vuoto nel cuore dell'Uomo di Porcellana.
Le persone fuggono dal vuoto, finendo con il trovarlo ovunque. Ed impazziscono, soffocando mentre vi affondano.
L'Uomo di Porcellana non è così.
Lui il vuoto lo ha accettato.
Si è adattato.
Lo respira e lo fa suo.
Sa che c'è, che è insondabile, che è esistenziale e fondamentale come la Morte.
Vi si è immerso mentre gli altri scappavano.
L'Uomo di Porcellana è vuoto di un vuoto forte ed inespugnabile.
Ogni fiamma che per poco illumina la sua prigione viene spenta e abbandonata.
Perchè troppo forte può essere la luce di una candela, se da secoli sei abituato alle tenebre del vuoto.

L'Uomo di Porcellana non ha paura del buio.
L'Uomo di Porcellana è tale e basta.
Una bambola di porcellana dalla pelle fitta di rughe e crepe, sotto le quali ha innalzato una corazza di ferro spessa come montagne.
L'Uomo di Porcellana non ha paura della solitudine, della castrazione, della Morte.
L'Uomo di Porcellana si può permettere di essere fragile.
L'Uomo di Porcellana si può permettere di essere solo.
L'Uomo di Porcellana si può permettere di demolire le illusioni altrui.
L'Uomo di Porcellana si può permettere di ignorare i sentimenti.

Di Uomo di Porcellana ce n'è uno solo.
E' un pezzo unico.
E tutto sommato gli piace essere tale.
Finchè il Tempo non lo spezza.